La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
ASCOCARPO fino a 20 mm di diametro e 50-60 mm di altezza, costituito da una fruttificazione irregolarmente cilindrico-claviforme, con base spesso rastremata o affusolata, comprendente numerosi periteci affondati in uno stroma. La parte fertile è dislocata sui 1/4 superiori, è leggermente ruvida per la presenza degli ostioli dei periteci ed è di colore da biancastro ad aranciato-brunastro. CARNE (stroma) piuttosto tenace, biancastra. MICROSCOPIA spore irregolarmente globose o subsferiche, alora appiattite su un lato, 3-4 x 3-3,5 µm, leggermente punteggiate, ialine, uniseriate nell'asco, aschi cilindrici, non amiloidi, contenenti 16 spore, parafisi assenti. HABITAT isolato o a gruppetti di esemplari gregari su terreno ricco di residui di alberi di conifere, in autunno, non comune. NOTE - E' facilissimo confondere questo fungo con Clavariadelphus pistillaris e con Clmariadelphus truncatus, simili nel portamento e nel colore, che hanno però la superficie esterna liscia e presentano, microscopicamente, basidi e basidiospore, queste due entità vivono negli stessi luoghi di P. alutaceum.