La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
CAPPELLO 25-50 mm, inizialmente conico-campanulato, poi convesso, infine piatto, talvolta con largo umbone centrale, il margine involuto, la cuticola non vischiosa, igrofana, liscia, elabra, brillante, rosso cinabro oppure rosso arancione. LAMELLE smarginate-adnate, uncinate, piuttosto spaziate, concolori al cappello o più scure, alla fine bruno cannella, con il filo seghettato, più chiaro. GAMBO 30-60 x 5-12 mm, diritto o un po' ricurvo, cilindrico oppure un po' bulboso, sodo, pieno poi caco, concolore al cappello, brillante, striato longitudinalmente da fibrille sericee, con la base ricoperta da un feltro miceliare rosso cinabro. CARNE soda, igrofana, giallo-arancio ma rosso-arancio sotto le superfici, con odore e sapore rafanoidi. MICROSCOPIA spore ellissoidali-amigdaliformi, 8,5-10 x 4,5-5,5 µm, ornate di verruche basse e fitte. Cheilocistidi eteromorfi. Epicute filamentosa, costituita da ife sottili, con pigmento vacuolare e parietale. HABITAT gregario, soprattutto nei boschi di faggio, ma anche sotto querce e carpini, non ovunque diffuso, occasionale dalla fine dell'estate all'autunno. NOTE - Secondo alcuni autori questo Cortinario, bellissimo ma velenoso, appartiene al sottogenere (o al genere) Dermocybe, secondo vedute più moderne va, invece, classificato come Telamonia, vicino, per intenderci, a C. bulliardii. Indipendentemente dalla sua posizione tassonomica, si tratta di una specie relativamente facile da determinare per l'insieme dei suoi caratteri morfocromatici ed ecologici.