La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
CAPPELLO 60-120 (150) mm; inizialmente emisferico e richiuso sul gambo, quindi pulvinato-umbonato, infine disteso, abbastanza camoso al disco, sottile all'orlo; presto dissociato in larghe squame un po' sfrangiate e più o meno erette di colore bruno scuro o bruno cioccolato su fondo biancastro o bianco-crema. LAMELLE smarginato-adnate, centricose; sottili e piuttosto fragili, fitte, a lungo bianche, poi con sfumatura crema. GAMBO 100-130 (150) x 18-25 mm; slanciato, con armilla concolore al cappello e del pari dissociato-squamulosa, pruinoso sopra un anello membranoso, ampio, ascendente, che può evocare quello di Catathelasma imperiale. CARNE con odore molto spiccato, prima gradevole, fruttato-aromatico-floreale; poi un po' nauseante, che ricorda quello di Inocybe pyriodora; e sapore amarognolo. MICROSCOPIA spore brevemente ellissoidali, 6-7,5 x 4,6-5,4 µm, lisce; basidi tetrasporici. HABITAT specie poco comune, che cresce associata a conifere del genere Pinus, sia in ambiente mediterraneo che in montaena. NOTE - Si segnalano alcune varietà messe in essere per le diverse abitudini di crescita e per l'odore più o meno nauseante (la var. nauseosum; a tendenza settentrionale-montana e la var. dulciolens, più gracile e dalle abitudini boreali). In questo gruppo, caratterizzato dalla presenza di un anello membranaceo, segnaliamo anche T. focale, specie con cappello bruno aranciato, anello feltroso-arruffato e odore farinoso. T. caligatum è una specie commestibile e consumata nonostante l'odore così accentuato; particolarmente adatta alla conservazione sott'olio o sott'aceto.