La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
Pluteus è un genere di funghi basidiomiceti che fruttificano su legno o residui di vegetali (lignicoli). CARPOFORI: sono più o meno carnosi ed hanno taglia da piccola a media, con dimensione variabile da 2 a 20 cm. CAPPELLO: facilmente staccabile dal gambo, convesso o campanulato-convesso, a volte umbonato; la cuticola del cappello a volte è asciutta e fibrillosa, in alcune specie liscia e umida; il margine è a volte striato. LAMELLE: di colore biancastro tendente al rosa in maturità per il rilascio delle spore, libere dal gambo, fitte. GAMBO: centrale, liscio o pruinoso, senza anello né volva. CARNE: tenera e fragile, in alcune specie ha odore e sapore rafanoide (P. cervinus). SPORE: ovoidali e rosa in massa (rodosporei). Quasi tutte le specie appartenenti al genere non sono velenose (tranne qualche eccezione), ma spesso questi funghi sono considerati di commestibilità scadente, mediocre o discreta. Alcune specie appartenenti a questo genere contengono alcaloidi psilocibinici, come ad esempio il Pluteus salicinus, che provocano effetti allucinogeni; evidenze scientifiche, infatti, hanno dimostrato che questo fungo produce psilocibina e psilocina in quantità pari fino al 0,3-1,1% del peso