La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
CAPPELLO largo 40-120 (160) mm, da globuloso a concesso-allargato, quasi sempre a centro sollevato, orlo prima aderente al gambo poi rialzato, frastagliato per resti di velo e scaglie cuticolari, superficie feltrosa. ricoperta da scaglie più o meno grandi, di colore grigio-bruno, più scuro nel tempo, sino a nerognolo. TUBOLI lunghi, adnati, all'inizio bianchicci poi grigio-bruni, sempre più scuri. Pori a maturità ampiamente angolosi, concolori ai tuboli e come questi viranti prima al rosa-rosso e poi al bruno-scuro. GAMBO 60-140 x 10-25 (30) mm, snello, diritto o ricurvo, un po' ingrossato dall'apice alla base, pieno, concolore al cappello sebbene un po' più chiaro sino a maturità, inguainato da uno spesso vello lanoso dalla base all'anello, sopra di questo liscio, poco sotto l'apice con anello bianco-grigio, fioccoso. CARNE stopposa, con odore e sapore insignificanti, quasi bianca ma con 1' età più scura, al taglio vira al rosa-rosso e in seguito al viola ardesia. MICROSCOPIA spore quasi sferiche, 9-13 (15) x 7,5-11 (13) µm, con reticolo a creste sporgenti, in massa bruno-porpora, cistidi a forma cilindrica o di fuso, pigmentati di bruno scuro. HABITAT a piccoli gruppi sotto latifoglie, in particolare associato al faggio, o in boschi misti, da fine estate all'autunno, non comune. NOTE - Si tratta di un boleto del tutto singolare e pressoché impossibile da scambiare con altre specie europee. La vistosa squamulosità bambagiosa che ricopre il cappello gli conferisce un aspetto che ricorda quello di alcune Macrolepiota.