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Fungo Epigeo




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SINDROME ACROMELALGICA (o Eritromelalgica)


Sindrome Acromelalgica (Eritromelalgica):
Specie fungina responsabile Clitocybe amoenolens (Clitocybe acromelalga) è invece il fungo orientale responsabile dell’analoga sindrome, da cui il nome; recentemente C.Acromelelga è stata ritrovata in Francia. In realtà, le vere tossine responsabili di questa sindrome sono ancora oggetto di studio in quanto gli Acidi Acromelici contenuti nel fungo C. Acromelelga non sono stati rinvenuti in C. Amoenolens pur manifestandosi, con il consumo di entrambe le specie, analoga sindrome.


Specie Responsabili o Sospette:
Clitocybe amoenolens:


Agente Tossico:
Dovuta a delle tossine, che altro non sono alcuni acidi acromelici (A, B, C, D ed E). Questi composti aminoacidici mostrano un’omologia strutturale con gli acidi kainico e domoico, potenti neuroeccitatori che esercitano un’attività agonista per il recettore del glutammato (non NMDA sottotipo kainato). I recettori per il glutammato sono classicamente localizzati a livello del sistema nervoso centrale.


Principali Sintomi:
La presenza di tali recettori anche nelle terminazioni poco o non mielinizzate della pelle e dei vasi sanguigni periferici, giustificherebbe l’insorgenza del dolore associato all’edema infiammatorio delle estremità.
Tali dolori avvengono per forti crisi parossistiche soprattutto notturne, ma in alcuni casi anche diurne con frequenza anche di una crisi ogni 30 minuti. In corrispondenza delle zone doloranti si ha sempre la presenza di un edema grave che, nei momenti parossistici, si associa ad eritema delle aree medesime. Le crisi sono aggravate dalla deambulazione, dalla stazione eretta e dal calore.
Compaiono sintomi definiti essenzialmente come forti dolori di tipo urente alle estremità dei piedi e, a volte, anche delle mani, o di tipo “scossa elettrica” o “punture di spillo”, in rari casi anche a livello dei talloni, della punta del naso e delle orecchie, dopo 4-5 giorni.


Latenza:
24-72 ore che può anche protrarsi fino a 4-6 giorni (ciò ne favorisce un eventuale e ripetuto consumo).
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La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.