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Fungo Epigeo




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La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
BASIDIOCARPO  stipitato e pileato;
CAPPELLO  fino a 100 mm, di spessore 15-20 mm, spatoliforme, reniforme, subcircolare, di forma irregolare, a maturazione più o meno disteso. Superficie pileica squamulosa, spesso decisamente squamosa al centro, di colore bruno. bruno-rossiccio, bruno scuro, talora decolorata. Orlo sottile. regolare, intero.
IDIEVOFORO    costituito da tuboli e pori. Tuboli decorrenti, disposti in un unico strato, di colore da biancastro a crema oiallasuo. Pori fino a 0,5-1 mm, angolosi, poligonali, con i contorni spesso lacerati, concolori.
GAMBO    fino a 100 mm di altezza; diametro di circa 15-20 mm, cilindrico o claviforme, spesso eccentrico o laterale, con superficie squamosetta, di colore da biancastro a giallo rossiccio, più chiaro verso la base.
CARNE  compatta, bianca; con odore e sapore molto gradevoli; fungini.
MICROSCOPIA     spore di dimensioni 8,0-9,4 (11) x 5,5-6,6 (7) µm, ellissoidali-ovoidali, con apicolo evidente, non amiloidi, lisce e ialine; basidi 20-40 (50) x 7,5-12 µm, claviformi, tetrasporici, dotati di giunto a fibbia basale. Cistidi assenti. Struttura ifale della carne monomitica.
HABITAT   a gruppi numerosi, a volte composti da individui appressati o connati, sul terreno dei boschi di latifoglie o misti, spesso in relazione con detriti legnosi; dall'estate all'autunno; non molto comune.
NOTE    - I caratteri salienti di questa specie sono: l'aspetto ruvido-scaglioso e il colore bruno rossiccio della superficie pileica che contrasta con il bianco giallastro dell'imenoforo. Potrebbe essere confuso con A. cristatus, che ha dimensioni simili, ma colorazione essenzialmente verdastro-olivacea e superficie pileica meno scagliosa; presenta altresì spore più piccole, di 5-7,5 x 4,5-5 µm. A. pes-caprae potrebbe anche essere grossolanamente confuso con qualche boleto a pori larghi, per esempio del genere Xerocomus; questi ultimi si distinguono facilmente per 1'aspetto più regolare e la separazione netta ed agevole dell'imenoforo dalla carne sottostante, non possibile nella specie qui considerata.