La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
CAPPELLO 20-40 (80) mm, inizialmente emisferico, poi convesso, infine appìattito, normalmente più o meno umbonato, con il disco bruno rossiccio scuro, attorno al disco grigiastro-brunastro, verso il margine alutaceo, con tempo umido vischioso, con il margine più o meno coperto da residui del velo universale. LAMELLE smarginate o strettamente adnate, piuttosto fitte, inizialmente da biancastre ad alutaceo chiaro, poi brunastre, con il filo più chiaro, fimbriato, talvolta con microgocce. GAMBO 20-80 (100) x 3-6 (10) mm, da cilindrico a subclavato, inizialmente grigio-brunastro chiaro, poi brunastro più o meno scuro, a partire dalla base, fioccoso all'apice e decorato longitudinalmente da fibrille biancastre. Il velo parziale disegna una zona anulare fugace. Il velo universale lascia delle tracce fioccose evanescenti. CARNE da bianca a più o meno bruno sporco in basso, con debole odore rafanoide e sapore amaro. MICROSCOPIA spore ovoidi o ellissoidali, 8,5-10,2 x 5,5-6,5 µm, sublisce. Basidi subclavati, tetrasporici. Pleurocistidi assenti. Cheilocistidi lageniformi, con collo cilindrico. Caulocistidi ventricosi. Epicute, una cutis parzialmente gelificata. Ipoderma pseudoparenchimatico. HABITAT di solito gregario, in boschi di latifoglie (Benda, Salà, Faggio) e di conifere (Pirzus, Picea). NOTE - Si tratta di un Hebeloma tutto sommato facile da determinare se si tiene conto del carattere discolore del cappello, dell'imbrunimento progressivo del gambo e della presenza di una cortina. Dati microscopici importanti, da verificare in ogni raccolta, sono la forma, l'ornamentazione e le dimensioni delle spore.