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Fungo Epigeo




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La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
CAPPELLO 25-80 (100) mm, carnoso, convesso, pulvinato, sovente con orlo largamente lobato, a lungo involuto, appena vischiosetto per 1'umidità, presto asciutto, di colore grigio perla, grigio piombo, quasi sempre con vaste zone bianche o più pallide, tendente all'antracite negli esemplari più maturi. Cuticola molto sottile, separabile solo a piccoli lembi.
LAMELLE da adnate a poco decorrenti, orizzontali o leggermente arcuate, spesse, spaziate, intercalate da lamellule di misura diversa, talora un poco intervenose sul fondo, inizialmente candide, gradualmente ingrigenti a partire dal fondo.
GAMBO 30-60 x 10-22 mm, cilindraceo, appena ingrossato alla base, sodo, asciutto, pieno, bianco, può mostrare qua e là qualche traccia grigiognola.
CARNE abbondante, bianca, tendente ad ingrigire nelle zone periferiche negli adulti o per imbibizione, molto soda. Odore debole e non distintivo, sapore grato.
MICROSCOPIA spore largamente ellissoidali 6-7,4 x 4,5-5,6 µm.
HABITAT ubiquitario, predilige tuttavia i boschi misti con presenza di Abete bianco, Abete rosso, Castagno e, talora, Faggio, dove si presenta dal disgelo. Ama i terreni soffici, ricoperti da aghi e foglie, sotto i quali si cela a lungo. Da Febbraio a Maggio, non ovunque diffuso, è fedele alle zone di crescita. Poco comune.
NOTE - Accanitamente ricercato quale primizia ed apprezzato per le sue qualità organolettiche, H. marzuolus deve al suo mimetismo e al suo modo di crescere semi-ipogeo parte delle sue vicissitudini. Da una parte la difficoltà di ricerca lo protegge e ne garantisce la possibilità di riproduzione, dall'altra, spinge alcuni cercatori assai maleducati, a ricorrere all'uso di rastrelli per individuarlo. Tale metodo "vandalico" è ovviamente assai invasivo e produce sovente lacerazioni irreparabili alle trame miceliari, arrivando a produrre la morte del micelio. Questo spiega la sua apparizione sempre più scarsa. Curiosamente, contro ogni logica, compare prima al Nord o in montagna, mentre può fruttificare anche tardivamente (primi di Giugno) nelle zone più temperate.