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Fungo Epigeo




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La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
CAPPELLO 30-70 mm, emisferico, convesso infine puulvinato, interamente giallo-fulvo o bruno-dorato con piccole macule più scure allo stadio adulto, cuticola uniformemente ricoperta da fine pubescenza screpolantesi gradualmente in fitte areole, parte vellutate e parte glabre, margine dapprima involuto indi disteso o rialzato, con lievi, rari lobi.
TUBOLI sottili, di media lunghezza, adnati, giallo-rossicci, immutabili al taglio o allo sfregamento, pori piccoli e piuttosto tondi all'inizio poi più larghi e angolosi, in parte compositi, di un giallo lievemente più pallido rispetto a quello dei tuboli, non viranti alla pressione e picchiettati da rare macule fulvo ruggine.
GAMBO 40-90 x 15-25 mm, piuttosto snello, un po' assottigliato all'apice, tendente ad allargarsi nella metà inferiore per poi terminare a mo' di fuso verso la base che risulta quasi appuntita, pieno, a fondo giallo-ocra chiaro, punteggiato da granulazioni fulvo-brunicce disposte in linee longitudinali.
CARNE bianco-ocracea con chiazze più scure verso la base del gambo ed esile striscia rossiccia sotto la cuticola del cappello, non virante in sezione, con odore grato, come di frutta, e sapore gradevole.
MICROSCOPIA spore fusiformi, 9-13 x 5-6 µm, lisce, basidi claviformi, guttulati, cistidi fusiformi, guttulati, ife cuticolari da lisce a incrostate.
HABITAT nei boschi di latifoglie, particolarmente di Castagno, di norma in pochi esemplari. Crescita estiva, da giugno a settembre. Specie molto rara, fedele al luogo di crescita, ma di apparizione saltuaria.
NOTE - Questo Boleto è agevolmente distinguibile da quasi tutte le specie congeneri per la sua taglia minore e per la colorazione piuttosto opaca e quasi uniforme del carpoforo. X leonis rispetto a X. tumidus presenta maggiore tomentosità su cappello e gambo, portamento più slanciato, colorazione più carica nel suo complesso e maggiormente differenziata tra cappello e gambo, cordoncini miceliari gialli anziché bianchi alla base di quest'ultimo