>
Fungo Epigeo




Copyright & Limiti di Utilizzo & Privacy
Copyright © 2015-2025 by "S.I.S"  ·  All Rights reserved  ·  www.fungoepigeo.eu
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
CAPPELLO 40-80 mm, inizialmente conico, campanulato-ottuso, poi appianato, con o senza umbone. Rivestimento pileico adnato, molto vischioso, dolce, lucente, bruno miele-ocraceo, bruno bistro livido con sfumature olivastre, liscio poi striato o scanalato.
LAMELLE adnate, abbastanza fitte, sinuate, biancastre, grigiastre, poi caffellatte, con il filo biancastro, fioccoso.
GAMBO 60-100 x 10-20 mm, cilindraceo oppure attenuato alla base, bianco, ricoperto dal velo vischioso, blu-viola chiaro.
CARNE biancastra, grigiastra, dolce, con odore di miele.
MICROSCOPIA spore da amigdaliformi a subcitriformi, 13-14,6 x 7,5-8,8 µm, mediamente ma densamente verrucose, bruno-giallastre al MS, cheilocistidi claviformi oppure a palloncino, epicute sottile, completamente gelatinizzata, ipoderma differenziato. Sporata bruno-ruggine.
HABITAT cresce isolato o gregario, in gruppi di due-tre esemplari, nei boschi di conifere, spesso associato al mirtillo. ma anche nelle faggete, in estate-autunno, relativamente comune.
NOTE - In modo forse un po' semplicistico ma efficace, potrebbe essere definito come come un C. collinitus con il cappello brunastro invece che rosso-arancione. Le due specie, del resto, frequentano lo stesso habitat. Nella concezione del suo autore, R Kiihner, l'identità di C. integerrimus con C. stillatitius Fries ss. Fries e ss. Bresadola è da escludere, principalmente sulla base di differenze nelle dimensioni del gambo. Per altri Autori non ci sono dubbi: C. integerrimus è un sinonimo posteriore e, quindi, superfluo, di C. stillatitius. Qualunque sia il nome legittimo di questa specie, essa è ben caratterizzata per l'habitat, per il fatto che il velo glutinoso che ricopre il gambo, anch'esso violetto, molto difficilmente si frammenta (l'epiteto "integerrimus" fa riferimento proprio a questa caratteristica), per l'orlo del cappello raramente rugoso-scanalato, per le grandi spore e per 1'epicute costituita da ife robuste e corte, settate.