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Fungo Epigeo




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La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
CAPPELLO 40-80 mm, carnoso, inizialmente campanulato, poi convesso, con un largo umbone ottuso, il margine involuto, piuttosto regolare ma fessurato qua e là, la cuticola liscia, glabra, igrofana, brillante, bruno rossastro con tempo umido, color crosta di pane seccando, il bordo contrassegnato da bianche fibrille sericee.
LAMELLE largamente adnate, sinuato-uncinate, piuttosto spaziate, panciute, argilla ocraceo pallido, poi caffellatte, infine bruno cannella, con il filo seghettato, leggermente biancastro.
GAMBO 90-130 x 10-13 mm, subcilindrico, talvolta fusiforme, talvolta attenuato alla base, spesso curvo, solido, duro all'estremità inferiore, pieno, talvolta cavo, biancastro, striato longitudinalmente da fibrille concolori.
CARNE soda, fibrosa nel sambo, biancastra-giallastra, con odore non significativo e sapore amarognolo. MICROSCOPIA spore amigdaliformi, 9,0-10,0 x 5,0-6,0 µm, finemente verrucose.
HABITAT a piccoli gruppi, in boschi di latifoslie, misti, o di abete rosso, ricorrente, dall'estate al tardo autunno.
NOTE - Le specie appartenenti al sottogenere Hvdrocybe presentano un cappello igrofano e un gambo asciutto, normalmente nudo o, al massimo, decorato da tracce di velo appressate. Nell'ambito di questo sottogenere le specie di taglia media o grande, con gambo attenuato alla base e con crescita non cespitosa possono essere cercate nella sezione Duracini. Si tratta di un gruppo piuttosto omogeneo di specie difficili da delimitare, comprendente, fra gli altri, anche C. rigens e C. candelaris.