La determinazione del fungo e la sua commestibilità vanno affidati a micologi certificati, nei centri di controllo degli enti sanitari (ASL). Informazioni errate o incomplete potrebbero recare danno con intossicazioni o avvelenamenti addirittura mortali.
Non azzardare il consumo di funghi, potresti mettere a repentaglio la salute e persino la vita tua e dei tuoi commensali.
CAPPELLO 30-100 mm, convesso poi appiattito, con il margine involuto, non striato per trasparenza, non igrofano, grigio scuro, grigio brunastro, subtomentoso, con 1'età coperto da minute squamule appressate, specialmente al centro, tipicamente guttulato-areolato, leggermente viscido a tempo umido. LAMELLE da adnate a decorrenti, fitte, da grigiastre a beige-crema chiaro, con il filo intero, concolore. GAMBO 45-80 x 15-30 mm, cilindrico, allargato alla base, farcito, concolore al cappello, con fibrille longitudinali bianche più o meno evidenti e base con feltro bianco. CARNE biancastra; odore caratteristico, aromatico; sapore mite, indefinibile. MICROSCOPIA spore 5,5-6,5 x 3,5-4,5 µm, lisce, non cianofile, negli exsiccata prevalentemente singole, con base ottusa. Basidi 25-40 x 5-7 µm, tetrasporici. Trama imenoforale regolare. Pileipellis con struttura di cutis di ife coricate, parzialmente ascendenti al centro, con pigmento intracellulare, membranario e pigmento minutamente incrostante. HABITAT terricolo, gregario, in boschi di latifoglie e di conifere. NOTE - Questa specie presenta una taglia piuttosto grande, toni generali grigiastri, un cappello non igrofano né pruinoso, tipicamente ornato di areole più scure del fondo, via via più grandi verso il margine, lamelle piuttosto fitte, gambo un po' bulboso e spore perlopiù largamente ellissoidalì, singole negli exsiccata. Sulla base della raccomandazione 60C2 del Codice Internazionale di nomenclatura botanica (edizione di Tokyo), nella formazione di epiteti specifici sostantivi i nomi di persona già esistenti in greco o in latino oppure quelli che possiedono una forma latinizzata ben defmita, devono mantenere la loro appropriata forma del genitivo, di qui, l'epiteto specifico "alexàndri" (di P. Alexandre) che viene riferito al nominativo latino Alexander